grazie

(merci)

Di Daniel Pennac

Si tratta di un libriccino di sole 60 pagine che però costa come se avesse il quadruplo di quelle pagine. Si tratta della trascrizione di una esibizione teatrale, un artista premiato per l'insieme della sua opera che si trova a dover ringraziare il pubblico, la famiglia, gli amici, la giuria, e tira fuori un lunghissimo monologo (molto ben scritto, a dire il vero, ma senza senso) sul significato del ringraziamento. Un'opera evitabile, pura speculazione sul nome di un autore che è una garanzia di vendita e di incasso. Se non fosse che Pennac ha saputo ben rappresentare la vicenda e che dura veramente poco, il voto sarebbe molto, molto più basso.

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