La saga iniziata con "il colore della magia", che non mi aveva impressionato più di tanto pur trovandolo carino, continua con questo spassoso volume che coinvolge sicuramente più del primo. All'inizio viene da chiedersi dove ci eravamo lasciati. Ci si mette veramente un attimo a sintonizzarsi sulla storia. Alcuni dettagli descrittivi della fisionomia di Duefiori mi hanno modificato l'immagine che ne avevo creato nella mia mente, diversissima da ciò che a quanto pare risulta essere. L'Octavo, un incantesimo terrificante, è nella mente di Scuotivento per un motivo che non è quello di rovinare la vita al mago, come egli crede, ma il mistero sarà svelato solo nelle ultime pagine. Dalle prime alle ultime ci si arriva con il sorriso perché la storia, pur dissacrando il genere fantasy, ne fa parte accedendo da una via secondaria. Quella di protagonisti tutt'altro che eroici, impavidi e saggi. C'è una trama che riesce a dare un senso anche a quanto accaduto nel primo volume, che forse spiazzava il lettore oltre misura. Simpatico, piacevole, consigliabile agli amanti del genere.