Marcovaldo

Marcovaldo

Di Italo Calvino

Pubblicato nel 1963
Pagine: 148
Genere: Famiglia & Relazioni




Per una serie di circostanze ed impegni vari, ho potuto leggere questo libro solo molto lentamente, ma devo dire che non c'è mai stato quel feeling che ti mette voglia di trovare il tempo, sacrificando qualcos'altro. É una raccolta di racconti che ho letto oltre mezzo secolo dopo la sua pubblicazione, ma riesce ad essere maledettamente attuale. L'aggettivo che ho usato non è casuale, perché a volte la condizione umana sembra essere scaturita da una maledizione. Marcovaldo è un personaggio comune, l'uomo medio per intenderci, armato di intenzioni buone, ma la cui applicazione riesce a oscillare tra il fallimento e la delusione. Ogni racconto è ambientato in una stagione, a rotazione quindi passano anni, con Marcovaldo che resta sempre lo stesso, vivendo una condizione piuttosto misera e senza grandi prospettive all'orizzonte. Nel frattempo, però, spesso anche il lettore sente il tempo che passa, non quello dei vari racconti, ma quello reale: un tempo che si ha la sensazione di non aver impiegato al meglio, leggendo questo libro. Ci sono sprazzi di piacevolezza, il libro non risulta mai pesante, prolisso o noioso, semplicemente però non brilla mai, almeno non come ci si aspetterebbe da un autore di fama come questo. A volte si ha la sensazione di essere un libro motivazionale per i bambini, un invito allo studio per non dover poi condurre la vita di Marcovaldo, che è sempre disponibile verso la vita, ma non è mai ricambiato. Operaio di fabbrica, in una città opprimente e perennemente in bolletta. Non dispiace, ma non esalta.


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