il pettirosso

(rødstrupe)

Di Jo Nesbø

Dopo aver scoperto per caso questo autore, ho voluto iniziare la lunga serie delle indagini di Harry Hole in ordine cronologico e questo terzo volume mi ha preso tanto da pregustare già i prossimi volumi. Oltre seicento pagine che mi sono letteralmente volate tra le dita coinvolgendomi dall'inizio alla fine. Il prologo è un episodio che è destinato a cambiare la carriera di Hole e le sue mansioni. Il protagonista, però, mal si sposa con il suo nuovo ruolo e la sua indole lo porta ad indagare sul ritrovamento di bossoli sparati con un fucile usato dai nazisti nella seconda guerra mondiale. La narrazione scorre su due piani: il presente, in cui Hole cerca di raccogliere quante più informazioni possibili sull'ingresso del fucile Märklin in Norvegia e sui movimenti neonazisti norvegesi; il passato e più precisamente gli anni della seconda guerra mondiale vista dai tedeschi in trincea che prima avanzano addentrandosi in Russia, poi indietreggiano fino alla sconfitta, tra diserzioni e ricoveri ospedalieri. A un certo punto iniziano gli omicidi ma se l'indagine principale viene brillantemente risolta da Hole, ce n'è un'altra che resta in sospeso, lasciando intendere che ben presto il protagonista se ne occuperà. Scritto senza fronzoli, con un ritmo incalzante e un intreccio formidabile, si colloca tra i libri di provenienza scandinava più belli che abbia mai letto. Consigliato a tutti gli amanti del giallo.

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